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Il Natale delle zitelle

di La Redazione

La Barcunata 24

Tre zitelle, tre, eccoci arrivate qui,

portando tre vecchie lampade,

per adorare il Bambino…

O Vergine, eccoci qua, le ultime di tutti:

d’un tal ritardo, eccoci qua, umiliate,

ma il fatto è che gli altri, partendo,

ci hanno dimenticato.
 

Tutto il paese, in festa, senza di noi,

a mezzanotte se n’andò.

Nessuna di noi, da sola,

osò venirsene ed entrare…

Infine, eccoci qua, l’una ha condotto l’altra,

a poco a poco facemmo tutta la strada insieme

per vedere il nostro piccolo Dio…

Poverino, come trema!
 

Possiamo sfiorarlo con la punta delle dita?

Le nostre dita – toccatele – son tiepide.

Siam noi, Gesù Bambino, siam noi, le tre zitelle,

tre, così povere e brutte,

che nessuno ha mai voluto prenderci in sposa.

Un marito, passi! È un figlio

che manca al nostro cuore.
 

E quando voi, volgendovi

perché l’ombra allo sguardo vi celi,

Madre, timidamente schiudete, scostandola,

la vostra povera veste

per allattare il vostro bimbo affamato che piange,

nostro malgrado, il cuore ci si spezza:

è Lui che desideriamo!

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